Venti anni fa ci lasciava Angelo Paravisi, il vescovo amato da tutti

Ha guidato la diocesi di Crema dal 1996 al 2004.

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Vent’anni fa, la notte del 2 settembre 2004, alle ore 3.15 moriva in episcopio monsignor Angelo Paravisi, il vescovo buono della diocesi di Crema. Se ne
andò dopo una lunga malattia, affrontata con serenità e grande fede.
Grandissimi il dolore e il cordoglio dell’intera comunità diocesana: infinita fu la partecipazione alla Veglia guidata in Cattedrale dal patriarca emerito
di Venezia cardinale Marco Cè, poi ai funerali presieduti dall’arcivescovo di Milano e cardinale metropolita monsignor Dionigi Tettamanzi. La salma del vescovo Angelo – primo pastore che, dopo un secolo, morì nella nostra diocesi nell’esercizio del suo ministero episcopale – è sepolta nella cripta della Cattedrale.

DA COLOGNOLA A CREMA
Angelo Paravisi è nato a Colognola (Bergamo) il 15 settembre 1930, dove è anche cresciuto, in una famiglia umile e numerosa. Entra in seminario agli inizi degli anni ’40. Nel maggio del 1953 l’ordinazione sacerdotale, quindi il primo incarico a Osio Sotto. A seguire, don Angelo – che è stato anche assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica – è stato nelle parrocchie di Sant’Alessandro in Colonna in Bergamo, di Alzano Maggiore e di Seriate.
Nel 1988 il vescovo Giulio Oggioni lo chiama accanto a sé per il lavoro in diocesi: monsignor Paravisi è stato vescovo ausiliare di Bergamo per otto anni.
L’11 luglio 1996 l’annuncio della sua nomina a Vescovo di Crema, dove ha fatto il suo ingresso, lo stesso anno, nel pomeriggio di domenica 6 ottobre.

GLI OTTO ANNI CON NOI
Tante sarebbero le cose da ricordare, gli eventi che hanno segnato il ministero episcopale del vescovo Angelo a Crema. In mezzo a noi è stato soprattutto
un padre buono, un uomo semplice, capace di mettersi subito in sintonia con quanti incontrava Sapeva toccare i cuori e, in mezzo alla gente – soprattutto ai
ragazzi e ai giovani – rinasceva e trovava energia.
Il suo progetto pastorale si è ispirato fin da subito all’icona dei discepoli di Emmaus (ascolto della Parola, Eucaristia e annuncio), passando dalla conservazione alla missione. Di monsignor Paravisi ricordiamo, tra l’altro, l’attenzione al mondo del lavoro con la visita nelle fabbriche, le Missioni al popolo, la Visita Pastorale in America Latina per incontrare i nostri preti fidei donum, la presenza alle Giornate mondiali della gioventù e l’avvio del processo per la beatificazione di padre Alfredo Cremonesi.
Straordinaria fu l’esperienza del Giubileo del 2000, con un lungo cammino di preparazione e avvicinamento: memorabile è l’immagine del vescovo Angelo
che guida i cremaschi all’ingresso della Porta Santa a Roma. Nel 2001 avviò la Visita Pastorale in diocesi che, purtroppo, non riuscì a terminare. Monsignor Paravisi ha favorito il restauro del Crocifisso della Cattedrale, ha rilanciato la Scuola diocesana Manziana, ha voluto il nuovo seminario e riportato la festa patronale di San Pantaleone alla sua data originaria del 10 giugno.
Tante pure le opere di carità e solidarietà, con un forte sostegno alle attività della Caritas. Tra le strutture ricordiamo il Centro accoglienza Buon Pastore
a Zappello, la Casa del Pellegrino a Santa Maria della Croce, il rinnovato Cuore di Crema e la Casa della Carità adiacente al santuario del Pilastrello.
Tre i sacerdoti che ha ordinato: don Lorenzo Roncali nel 1997 e, pochi giorni prima di morire, il 19 giugno 2004, don Emanuele Barbieri e don Simone Valerani: questa è stata per lui una grandissima gioia.

IL RICORDO
Don Lorenzo Roncali ritorna alla sua ordinazione del 19 aprile 1997: “Il vescovo Angelo era veramente contento. Mi ha seguito in modo particolare ed
è stato per me un padre e una figura di riferimento. Ricordo in modo speciale il suo rapporto con i giovani e mai dimenticherò quando ci guidò – eravamo
in 500 – a varcare la Porta Santa nel Giubileo del 2000: ci parlò in modo sorprendente, confermando ancora una volta il suo saper andare al cuore delle persone, pur senza gli strumenti comunicativi di oggi”.
Don Lorenzo pone poi l’accento sull’affetto che la gente aveva per il vescovo Angelo: “Quando morì ero curato a Bagnolo e ci siamo impegnati a raccogliere firme per intitolargli una via. La risposta fu straordinaria e, oggi, a Bagnolo c’è una strada che porta il suo nome”.
Don Giancarlo Scotti rimarca due aspetti di monsignor Paravisi, vissuti nella collaborazione con lui nel settore della Pastorale giovanile: “Innanzitutto l’amore verso i giovani, con i quali sapeva condividere quell’aspetto tanto caro ed emozionante per la vita di un ragazzo che è il dialogo sincero, schietto,
appassionato, cuore a cuore, come da subito ha instaurato e che ci ha indicato come stile relazionale. Il secondo aspetto riguarda una parola che usava
spesso: ‘Grazie’. Quante volte il ‘grazie’ è uscito dalla sua bocca negli incontri avuti con i giovani, ma anche con tutti gli altri. Un ‘grazie’ mai di circostanza,
ma vero, perché per primo faceva tesoro di questi incontri”.

LA MESSA DI SUFFRAGIO
La celebrazione in memoria del vescovo Angelo nel ventesimo anniversario della morte si terrà in Cattedrale a Crema domenica 8 settembre, festa della
Natività della Beata Vergine Maria, alle ore 18.30. Presiederà l’Eucaristia monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi e bergamasco come il compianto
monsignor Paravisi. La Messa terminerà con una preghiera presso la sua tomba.
Il vescovo monsignor Daniele Gianotti invita fin da ora tutti – fedeli laici, consacrati e consacrate, sacerdoti e diaconi – a unirsi alla celebrazione, commemorando con riconoscenza il vescovo Angelo per tutto il bene fatto, con bontà e saggezza, alla nostra Chiesa.