DIACONATO PERMANENTE

Commissione per il diaconato permanente

Il Diaconato permanente è stato introdotto nella diocesi di Crema nel 2008 per volontà del vescovo Oscar Cantoni, al termine di un ampio confronto con i presbiteri. Del 2010 è la pubblicazione del Direttorio diocesano. Nel 2020 si hanno le prime due ordinazioni diaconali. Nel 2023 nella diocesi di Crema vi sono 3 diaconi ordinati e 3 candidati.

Si può comprendere pienamente il diaconato dentro una visione di Chiesa sacramentale, carismatica e ministeriale. Presente nelle comunità paoline e, in forma incerta e embrionale in quella di Gerusalemme, il diaconato permanente si afferma nei primi quattro secoli con una diffusa presenza, che poi progressivamente, a partire dal V secolo, si riduce fino a scomparire di fatto negli ultimi secoli del primo millennio Il concilio di Trento (1545-1563) ne sancì il ripristino, insieme ad altri ministeri, fatto che però non ebbe seguito. Toccò a un altro concilio ecumenico, il Vaticano II (1962-1965), ribadire la decisione tridentina con la costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium¸ che ripristina il diaconato come grado permanente del sacramento dell’Ordine: ai diaconi “sono imposte le mani non per il sacerdozio, ma per il servizio. Infatti, sostenuti dalla grazia sacramentale, nel servizio (diaconia) della liturgia, della parola e della carità sono al servizio del popolo di Dio, in comunione con il vescovo e il suo presbiterio” (LG 29). L’autorevole parola conciliare stavolta non rimase lettera morta. Dopo alcuni interventi di Paolo VI, che davano attuazione alla decisione conciliare, singole Conferenze episcopali nazionali legiferarono in materia. La CEI intervenne con alcune direttive l’8 dicembre 1971, lasciando ai singoli vescovi diocesani la decisione di avviare la riforma. Del 1993 è il documento I diaconi permanenti nella Chiesa in Italia. Orientamenti e norme.

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