Mercoledì della XX settimana del T.O.

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Mercoledì 19 agosto – XX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Letture del giorno: Ez 34,1-11; Sal 22; Mt 20,1-16: Sei invidioso perché io sono buono?

Santi del giorno

San Giovanni Eudes Sacerdote
Nasce a Ri il 14 novembre 1601 – Muore a Caen il 19 agosto 1680, in Francia.
Nato in Normandia nel 1601, muore nel 1680. Divenuto un attivista e un devoto di Maria è ordinato sacerdote nel Collegio dei gesuiti di Caen. Da qui parte per assistere gli appestati nella regione di Argentan. In seguito si consacra alle missioni parrocchiali. Resosi conto di quanto sia importante la figura del sacerdote, riesce a far costruire un seminario, dando vita alla «Congregazione di Gesù e di Maria ». San Giovanni Eudes è il primo e più ardente apostolo del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria. Nel 1641 fonda due Congregazioni religiose, una maschile e una femminile, dedicate ai Sacri Cuori. Per lui, quindi, il culto del Sacro Cuore di Gesú è il culto della persona, in quanto esso è l’origine e la fonte della dignità e della santità della persona. Fonda poi rifugi per togliere le ragazze dalla strada e una Congregazione di Religiose per assisterle, l’ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Scrive numerose opere, fra cui la più conosciuta e la più considerevole è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio».

Santa Sara Moglie di Abramo
Con l’uscita di Abram da Carran prende avvio la vicenda che porterà alla costituzione del popolo eletto (Gen 13). In questo capitolo di avvio della storia di Israele la moglie di Abramo, Sara, gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della discendenza eletta e del compimento della promessa di un Dio che cammina con gli uomini. «Principessa» è il significato del nome di Sara e la sua regalità sarà il segno della presenza di Dio. In Sara, infatti, si realizza la promessa di una discendenza ad Abramo: dopo aver concepito da Agar il figlio Ismaele, illegittimo, il patriarca chiede a Dio un figlio da Sara. La fede di Abramo troverà un segno proprio nella promessa di un figlio dalla moglie ormai anziana. Nascerà così Isacco, il «figlio del riso», poiché Sara aveva riso ascoltando la promessa. Al capitolo 23 del libro della Genesi si legge: «Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan». Anche dopo la morte, quindi, Sara si lega a una promessa di Dio: quella di una terra promessa. (Avvenire)

“Nel rituale del sacramento del Matrimonio, la splendida benedizione nuziale augura alla sposa di essere “amabile come Rachele, saggia come Rebecca, longeva e fedele come Sara”.
La Bibbia evidenzia di questo celeberrimo personaggio femminile la straordinaria bellezza, la longevità, la fedeltà ad Abramo e la fede in Dio che la rese sua degna sposa. Le Sacre Scritture non danno invece particolare peso ai non pochi lati oscuri della sua esistenza, debolezze umane da giudicarsi nel quadro generale dell’Antico Testamento, tempo di imperfezione. Ciò contribuisce comunque a porre la figura di Sara al di sotto di quella di Abramo. Tra i difetti di Sara troviamo innanzi tutto l’atteggiamento verso la sua emula, Agar, pur trasgredendo così le leggi del tempo secondo cui era vietato allontanare la seconda moglie dopo che la prima aveva generato figli. Sara dubitò inoltre talvolta della promessa di Dio di vincere la sua vecchiaia e la sua sterilità donando così ad Abramo la posterità predetta.
San Pietro, nei sacri scritti a lui attribuiti, censisce Sara tra le sante donne che speravano in Dio, che pur adornandosi erano comunque soggette ai loro mariti ed operavano il bene coltivando la loro spiritualità interiore, e considera Sara madre di tutte le credenti, come Abramo lo è per gli uomini. L’apostolo Paolo menziona Sara in più passi ed in particolare nella Lettera ai Galati, ove sottolinea il tipico significato di Sara ed Isacco, Agar ed Ismaele.
Sara è stata infine decisamente sfortunata in duemila anni di cristianesimo sul piano cultuale. Al contrario di Abramo, che il Martirologio Romano commemora al 9 ottobre, la sua sposa non figura in alcun calendario latino od Orientale, ma solo la Chiesa Copta ha fissato per la sua festa la data del 19 agosto. Indirettamente Santa Sara è festeggiata dalla Chiesa Cattolica, in quanto al 24 dicembre sono festeggiati tutti i santi antenati di Gesù Cristo. In questi ultimi tempi è comunque aumentata la produzione iconografica da parte di diverse Chiese volta a raffigurare Sara con l’aureola della santità.” Autore: Fabio Arduino

A cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano