Ridire il senso e il valore della Politica

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Lunedì 6 giugno 2022, ore 20.45 Centro san Luigi, via Bottesini, 2 a Crema

Locandina Impegno politico

La Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro
invita all’incontro con DON CRISTIANO RE, Direttore Ufficio Past. Sociale e del Lavoro della Diocesi Bergamo; coordinatore Pastorale Sociale e del Lavoro della Conferenza Episcopale Lombarda

Intervento: “LA POLITICA MIGLIORE”
Ridire il senso e il valore della Politica come servizio per il Bene Comune

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Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo
GAUDIUM ET SPES – 7.12.21965

Cap. IV-n. 75. Collaborazione di tutti alla vita pubblica
“È pienamente conforme alla natura umana che si trovino strutture giuridico-politiche che sempre meglio offrano a tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione, la possibilità effettiva di partecipare liberamente e attivamente sia alla elaborazione dei fondamenti giuridici della comunità politica, sia al governo degli affari pubblici, sia alla determinazione del campo d’azione e dei limiti dei differenti organismi, sia alla elezione dei governanti (160).
Si ricordino perciò tutti i cittadini del diritto, che è anche dovere, di usare del proprio libero voto per la promozione del bene comune (161).
La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità.
Affinché la collaborazione di cittadini responsabili possa ottenere felici risultati nella vita politica quotidiana, si richiede un ordinamento giuridico positivo, che organizzi una opportuna ripartizione delle funzioni e degli organi del potere, insieme ad una protezione efficace dei diritti, indipendente da chiunque.
I diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi e il loro esercizio devono essere riconosciuti, rispettati e promossi non meno dei doveri ai quali ogni cittadino è tenuto. Tra questi ultimi non sarà inutile ricordare il dovere di apportare allo Stato i servizi, materiali e personali, richiesti dal bene comune.
Si guardino i governanti dall’ostacolare i gruppi familiari, sociali o culturali, i corpi o istituti intermedi, né li privino delle loro legittime ed efficaci attività, che al contrario devono volentieri e ordinatamente favorire.
Quanto ai cittadini, individualmente o in gruppo, evitino di attribuire un potere eccessivo all’autorità pubblica, né chiedano inopportunamente ad essa troppi servizi e troppi vantaggi, col rischio di diminuire così la responsabilità delle persone, delle famiglie e dei gruppi sociali.”

Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro