Messaggio del vescovo Daniele per la Quaresima 2019

1. Mentre nelle nostre terre l’inverno sembra cedere il passo a una primavera fin troppo precoce, si apre per noi cristiani quel tempo di grazia e di fioritura dello spirito, che è la Quaresima. Anche in questi giorni, nei nostri campi, è tempo di semina: e noi pure ci disponiamo a lasciar crescere nella nostra vita il buon seme che Dio continua a spargere in abbondanza, senza misura.

La Quaresima è tempo favorevole in primo luogo non per ciò che dobbiamo fare noi, ma per riconoscere e accogliere ciò che Dio fa per noi: «Lasciatevi riconciliare con Dio!» (2Cor 5, 20), è l’invito che accogliamo dalla parola di Paolo in questo giorno delle Ceneri. Non: «riconciliatevi», ma «lasciatevi riconciliare», perché Dio stesso dice: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso»; e Paolo commenta: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (ivi, 6, 2).

Una riconciliazione suppone che un legame si sia spezzato, o almeno pericolosamente allentato. La Quaresima è tempo favorevole per prenderci cura di quei legami che rendono possibile la fioritura di una vita piena e vera. Il legame con Dio, prima di tutto, per accogliere la pienezza di vita che Egli continua a offrirci in Gesù Cristo morto e risorto; il legame con gli altri, perché isolamento e chiusura egoistica ci disumanizzano; e anche il legame con l’insieme della creazione, ricordato dal Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima. La forza distruttiva del peccato, sottolinea il Papa, «si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, disinteresse per il bene degli altri e spesso anche per il proprio», e porta «allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e che prima o poi finirà per distruggere anche chi ne è dominato» (FrancescoMessaggio per la Quaresima 2019, n. 2). Al contrario, il rinnovamento pasquale dei figli di Dio, che li rende «nuove creature», permette al creato stesso di «fare Pasqua» e di aprirsi ai «cieli nuovi e alla terra nuova» (Ap 21, 1; cf. ivi, n. 3).

Faccio mie le parole del Papa anche per raccomandare a me e a voi una pratica rinnovata e non superficiale delle tre «opere» tradizionali della Quaresima: «Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene» (ivi, n. 3).

2. Ci aspetta una Quaresima ricca di grazie e di impegni. Si sta concludendo il processo per la beatificazione di p. Alfredo Cremonesi: è possibile che già nelle prossime settimane ne abbiamo la conferma definitiva. Ringraziando Dio per la testimonianza di questo figlio della nostra terra, portiamo nel cuore la preghiera per tutti i missionari cremaschi, in particolare per p. Gigi Maccalli, ancora vittima dei suoi rapitori. Nei giorni scorsi, notizie drammatiche ci sono giunte anche da p. Ivan Cremonesi, comboniano, che lavora nella Repubblica democratica del Congo, in una regione martoriata e ora provata anche dall’epidemia di Ebola. Anche a lui abbiamo promesso e promettiamo un ricordo affettuoso di preghiera.Sabato 23 marzol’ormai tradizionale Veglia per i missionari martiri, a Chieve, ci permetterà di vivere un momento più intenso e comunitario di preghiera e intercessione. Mi auguro che la Quaresima ci aiuti a tenere aperti ad ampio raggio i nostri occhi e i nostri cuori su sofferenze, attese e speranze che non possono lasciarci indifferenti.

Richiamo rapidamente gli altri appuntamenti significativi del tempo Quaresimale: la veglia di inizio Quaresima per i giovani, sabato 9 marzo alle 21, a Credera; la Domenica della Parola, il 17 marzo, seconda domenica di Quaresima, nelle singole parrocchie; gli Esercizi spirituali al popolo, che guiderò dalla Cattedrale nei giorni 26, 27 e 28 marzo; le 24 ore per il Signore,con la possibilità di una celebrazione più distesa e raccolta del Sacramento della Penitenza: le vivremo, quest’anno, nel Santuario di Santa Maria della Croce, il 29 e 30 marzo; la celebrazione diocesana della Giornata della gioventù, sabato 13 aprile, vigilia della Domenica delle Palme, con la professione di fededi un gruppo di ragazze e giovani che vi si stanno preparando.

Queste occasioni, come pure quelle proposte delle parrocchie e dai vari gruppi e associazioni, ci offrono momenti diversi, nei quali vivereinsiemel’impegno quaresimale e il cammino gioioso verso la Pasqua; mi auguro che anche nelle famiglie sia possibile fare qualche scelta condivisa di rinnovamento spirituale. Ciascuno saprà fare anche le scelte personali più adatte, perché la grazia di questo tempo non sia perduta; è importante, però, aiutarci e sostenerci gli uni gli altri ed esprimere come Chiesa il nostro desiderio che il dono della Quaresima non ci sia dato invano.

3. Nel contesto della Quaresima vivremo anche il primo dei tre appuntamenti dell’Assemblea pastorale diocesana, sabato 6 aprile. Ringrazio tutti coloro che nei mesi scorsi, nelle parrocchie e unità pastorali, nei gruppi, nelle associazioni, nelle commissioni diocesane, si sono fermati a riflettere, a condividere, a discutere e proporre scelte per il cammino futuro della nostra Chiesa; e ringrazio la Commissione che, con grande impegno, sta coordinando questo lavoro a livello diocesano.

Il rinnovamento spirituale, che ci è offerto in particolare nel tempo di Quaresima, è la premessa indispensabile di ogni rinnovamento pastorale, sul quale vogliamo confrontarci con l’assemblea pastorale. La consapevolezza di essere debitori dell’annuncio del Vangelo a tutti ci spinge a non riposare tranquilli sulle nostre abitudini: sono sicuro che lo Spirito di Dio, che rinnova i nostri cuori, saprà suggerirci anche le vie di un autentico rinnovamento della vita e della missione delle nostre comunità. Affido alla preghiera di tutti, in particolare a quella preziosa degli ammalati, le prossime tappe del percorso che stiamo vivendo.

4. Entriamo nei quaranta giorni di questo tempo penitenziale ricordando il cammino dell’esodo del popolo di Israele e guardando, soprattutto, ai quaranta giorni di deserto vissuti da Gesù all’inizio del suo ministero (cf. Lc 4, 1-13): sono tempi impegnativi, che sbocciano però nel compimento della promessa di Dio. Ci aspetta la grazia della Pasqua e, con essa, il dono di rinnovare, nello Spirito, la nostra conformazione battesimale a Gesù, morto e risorto per noi, primogenito della creazione nuova.

Riprendendo ancora le parole di Paolo di questo giorno delle Ceneri, esorto me stesso e voi a «non accogliere invano la grazia di Dio» (2Cor 6,1). Nel deserto quaresimale, Gesù stesso ci aspetta e ci accompagna. Fidiamoci di colui che ci ha amato e ha dato se stesso per noi (cf. Gal 2, 20), e saprà far fiorire una primavera dello spirito per ciascuno di noi e per tutta la nostra Chiesa.

Buona Quaresima! 

Crema, 6 marzo 2019, Mercoledì delle Ceneri

+Daniele Gianotti