25a Giornata della vita consacrata

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Martedì 2 febbraio 2021 – FESTA della PRESENTAZIONE del SIGNORE
Giornata della vita consacrata
Letture: Ml 3,1-4 Sal 23 Eb 2,14-18 Lc 2,22-40: I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Colore liturgico: Bianco

Il 2 febbraio in Cattedrale ore 17.30 preghiera del Vespro e ore 18.00 Celebrazione
liturgia della Festa in Cattedrale

-si potrà seguire tramite i mezzi di comunicazione diocesani
– i sacerdoti che intendono partecipare sono pregati di portare camice e stola bianca

Il Vescovo invita a pregare per le religiose e i religiosi, consacrate e consacrati presenti nella nostra Diocesi.

Donne di compassione, coinvolte dalla sofferenza di tutto il creato
“Meditare sulla nostra relazione con il mondo, con la creazione, con l’umanità, alla luce del tema della compassione, credo che sia come mettersi al centro della questione prendendo coscienza che questo centro è un cuore. Ciò potrebbe sembrare sentimentale. Ma, in realtà, quanto più il mondo avanza nella sua corsa disorientata, tanto più percepiamo che il vero problema dell’umanità, della Chiesa, e in essa della vita consacrata, non è solo o principalmente quello di avere perso la direzione del cammino, ma di averne perso il centro, il cuore che deve animare il percorso.
Sr. Nathalie Becquart, Xavière (dal Sito UISG)

 

a cura dell’Ufficio liturgico

L’immagine: logo dell’anno della Vita Consacrata – 2015

Per la Chiesa di Gerusalemme, la data scelta per la festa della presentazione fu da principio il 15 febbraio, 40 giorni dopo La nascita di Gesù, che allora l’Oriente celebrava il 6 gennaio, in conformità alla legge ebraica che imponeva questo spazio di tempo tra la nascita di un bambino e la purificazione di sua madre. Quando la festa, nei secoli VI e VII, si estese in Occidente, fu anticipata al 2 febbraio, perché la nascita di Gesù era celebrata al 25 dicembre.
A Roma, la presentazione fu unita a una cerimonia penitenziale che si celebrava in contrapposizione ai riti pagani delle «lustrazioni». Poco alla volta la festa si appropriò la processione di penitenza che divenne una specie di imitazione della presentazione di Cristo al Tempio. Il papa san Sergio I (sec. VIII), di origine orientale, fece tradurre in latino i canti della festa greca, che furono adottati per la processione romana. Nel secolo X la Gallia organizzò una solenne benedizione delle candele che si usavano in questa processione; un secolo più tardi aggiunse l’antifona Lumen ad revelationem con il cantico di Simeone (Nunc dimittis).
La presentazione di Gesù al Tempio è più un mistero doloroso che gaudioso. Maria «presenta» a Dio il figlio Gesù, glielo «offre». Ora, ogni offerta è una rinuncia.
Comincia il mistero della sofferenza di Maria, che raggiungerà il culmine ai piedi della croce. La croce è la spada che trapasserà la sua anima. Ogni primogenito ebreo era il segno permanente e il memoriale quotidiano della «liberazione» dalla grande schiavitù: i primogeniti in Egitto erano stati risparmiati. Gesù, però, il Primogenito per eccellenza, non sarà «risparmiato»,  ma col suo sangue porterà la nuova e definitiva liberazione.Il gesto di Maria che «offre» si traduce in gesto liturgico in ogni nostra Eucaristia. Quando il pane e il vino – frutti della terra e del lavoro dell’uomo –  ci vengono ridonati come Corpo e Sangue di Cristo, anche noi siamo nella pace del Signore, poiché contempliamo la sua salvezza e viviamo nell’attesa della sua «venuta». MISSALE  ROMANUM VETUS  ORDO